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Traduzione dell’abstract

 

Gli agenti tossici ambientali, quali i metalli possono essere dannosi per il feto, per lo sviluppo e la salute dei neonati, a causa della loro immaturità fisiologica,
le esposizioni occasionali e diversificate, con una maggiore durata della vita la malattia, iniziata durante la gravidanza e nei primi anni di vita, ha il tempo
e la possibilità di svilupparsi. I meccanismi placentari responsabili della regolamentazione dell’assorbimento e dell’escrezione degli elementi durante la gravidanza non sono pienamente compresi. L’obiettivo di questo lavoro è valutare la correlazione degli elementi tossici ed essenziali selezionati nei campioni comparati di sangue intero delle madri e il sangue del cordone, in modo così da valutare la permeabilità placentare agli stessi elementi selezionati. Le analisi di regressione utilizzate per valutare questa correlazione in 62 campioni comparati di sangue materno e di sangue del cordone ombelicale, mostrano che le concentrazioni di mercurio, piombo, cobalto, arsenico e selenio nel sangue materno e nel cordone differiscono statisticamente. Piombo, cobalto, arsenico e selenio sembrano attraversare la barriera placentare tramite un meccanismo di diffusione. Si è inoltre constatato che i livelli di mercurio nel sangue del
cordone ombelicale sono quasi il doppio di quelli della madre
, suggerendo che il feto possa agire da filtro per i livelli di mercurio materno durante la
gravidanza. Il trasferimento transplacentare di arsenico e cobalto è stato dell’80% e del 45%, rispettivamente, suggerendo che la placenta modula la quantità di trasferimento per questi elementi. I livelli di cadmio, manganese, rame e zinco non hanno mostrato correlazioni statisticamente significative tra i due comparti (sangue materno e sangue intero del cordone ombelicale). Lo studio conferma che la maggior parte dei metalli tossici misurati, hanno la capacità di attraversare la barriera placentare.

 

 

Documento originale:

 

J Environ Monit. 2009 Jul;11(7):1322-30. Epub 2009 Jun 3.

The placenta as a barrier for toxic and essential elements in paired maternal and cord blood samples of South African delivering women.

Rudge CV, Röllin HB, Nogueira CM, Thomassen Y, Rudge MC, Odland JØ.

Source

São Paulo State University, UNESP, Brazil.

Abstract

Environmental toxicants such as metals may be detrimental to foetus and infant development
and health because of their physiological immaturity, opportunistic and
differential exposures, and a longer lifetime over which disease, initiated
during pregnancy and in early life, can develop. The placental mechanisms
responsible for regulation of absorption and excretion of elements during
pregnancy are not fully understood. The aim of this paper is to assess the
correlation for selected toxic and essential elements in paired whole blood
samples of delivering women and cord blood, as well as to evaluate the
placental permeability for selected elements. Regression analyses used to
assess this correlation in 62-paired samples of maternal and cord whole blood
of delivering women show that the concentrations of mercury, lead, cobalt,
arsenic and selenium in maternal and cord blood differed statistically. Lead,
cobalt, arsenic and selenium appear to pass the placental barrier by a
diffusion mechanism. It was also found that the mercury levels in cord blood
were almost double those of the mother, suggesting that the foetus may act as a
filter for the maternal mercury levels during pregnancy. Transplacental
transfer for arsenic and cobalt was 80% and 45%, respectively, suggesting that
the placenta modulates the rate of transfer for these elements. Cadmium,
manganese, copper and zinc levels did not show statistically significant correlations
between two compartments (maternal versus cord whole blood). The study confirms
that most of the toxic metals measured have an ability to cross the placental
barrier.

Traduzione libera dell’abstract

La pratica del tatuaggio è adottata a livello mondiale e rappresenta un
importante fenomeno socio-culturale, ma l’iniezione nella pelle di coloranti
a base di metalli può comportare un rischio per le allergie e le infiammazioni
della pelle come pure per le malattie sistemiche. In questo studio, sono
stati analizzati 56 inchiostri per tatuaggi acquistati da 4 società di
fornitura differenti per la concentrazione di metalli. Delle aliquote di pigmenti
sono stati digeriti a microonde con acido nitrico, acido fluoridrico e
perossido di idrogeno e gli elementi Al, Ba, Cd, Co, Cr, Cu, Fe, Hg, Mn, Ni,
Pb, Sb, Sr e V sono stati quantificati con uno spettrometro al plasma accoppiato
al massa. I limiti di quantificazione variavano da 0,07 ng / ml (Cd) a 10 ng /
ml (Al e Fe); i recuperi variavano dal 92% (Cd e Sb) al 109% (Sr), le
precisioni sono state del 3,2% e 4,67% in media. Il contributo relativo dei
metalli alla composizione degli inchiostri per tatuaggi era molto variabile tra
marchi e colori, così come i pigmenti con il colore di base. Gli elementi
trovati come componenti principali di inchiostri sono stati i seguenti (in
microg / g): Al, 1,59-5893, Ba, 058-1226, Cu, 0.076-31,310, Fe, 0.717-88,443,
Sr, 0,174-36,4. Metalli tossici come Cd, Mn, Pb, Sb e V sono stati oltre il 1
microg / g in pochi casi, mentre il Hg era in tracce. Tra i metalli
allergenici, il Cr è il più alto (0,315-147 microg / g), seguito da Ni
(0,037-9,59 microg / g) e Co (0,0028-6,43 microg / g). Sui 56 inchiostri, il Cr,
il Ni e il Co hanno superato il limite di sicurezza allergologico di 1 microg /
g nel 62,5%, 16,1%  e 1,8% dei casi, rispettivamente.

Riferimenti: Sci Total Environ. 2009 Nov 15;407(23):5997-6002. Epub 2009 Sep 19.

Market survey on toxic metals contained in tattoo inks.

Forte G, Petrucci F, Cristaudo A, Bocca B.

Istituto Superiore di Sanità, Viale Regina Elena 299, Rome, Italy.

Link al documento originale: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19766292

Traduzione libera dell’abstract.

Il fatto che l’emicrania abbia un’incidenza del 70% nelle donne e del 30% negli uomini suggerisce che siano coinvolti gli ormoni femminili. Una produzione eccessiva di estrogeni durante la mestruazione stimola direttamente i loro specifici recettori nelle cellule nervose del trigemino e del periacquedotto, causando l’emicrania nella fase mestruale. Al contrario, l’aumento del progesterone durante la gravidanza stimola specifici recettori con azione anti-estrogenica, causando la completa remissione degli episodi di emicrania. Gli ormoni possono provocare emicrania anche indirettamente, disturbando l’omeostasi di alcuni minerali. Infatti l’estrogeno aumenta l’assorbimento e l’emivita del rame che a sua volta inibisce l’assorbimento dello zinco. Lo zinco è necessario per la sintesi della melatonina e del CoQ10, essenziali per le adolescenti. La melatonina è un antiossidante, spazzino dei radicali liberi ed attiva enzimi antiossidanti come la ramezinco-superossidodismutasi (inibita dalla carenza di zinco), la catalasi, la glutatione-perossidasi (enzima con selenio) e la glutatione-reduttasi. Carenza di zinco, melatonina, CoQ10, magnesio e vitamina B6 sono tipici  di chi soffre di emicrania. Gli ormoni femminili abbassano il livelli di magnesio ma accrescono quelli di calcio che favorisce l’emicrania. L’accumulo di rame e ferro in zone del cervello e nei nervi periferici, catalizza reazioni ossidanti a danno degli assoni, provocando la classica emicrania. Inoltre lo zinco è un componente essenziale del gruppo di proteine coinvolte nella mielinizzazione/rimielinizzazione dei nervi periferici. In questo studio sono stati somministrati a 30 pazienti che soffrivano di emicrania 75 mg al giorno di solfato di zinco per via orale in soluzione acquosa per 6 settimane + vitamine del gruppo B + vitamina A o E (per i soli primi dieci giorni), portando a quasi completa guarigione tutti i pazienti. Sono state, inoltre realizzate, in un altro gruppo di pazienti, prove controllate con placebo, somministrando dosi progressive (incrementali) di solfato di zinco insieme a magnesio e selenio, ottenendo la guarigione di una gran parte di popolazione che soffre di emicrania. Per una terapia razionale è raccomandato il monitoraggio dei minerali attraverso le analisi dei capelli e del sangue.

Riferimenti:

Dhillon KS, Singh J, Lyall JS. : A new horizon into the pathobiology, etiology and treatment of migraine. Med Hypotheses. 2011 Jul;77(1):147-51. Epub 2011 May 6.

Link al documento originale: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=A%20new%20horizon%20into%20the%20pathobiology%2C%20etiology%20and%20treatment%20of%20migraine.

Da Chernobyl a Fukushima: 25 anni dopo, una storia che  si ripete
di Pierpaolo Mittica

Il reportage dell’inviato di  Mondo in Cammino e fotoreporter Pierpaolo Mittica
nella zona di esclusione  (No-Go Zone) di Fukushima

……… attualmente centinaia di migliaia di persone continuano a vivere in  zone altamente contaminate al di fuori della zona di esclusione, e chissà se  verranno mai evacuate. Gli animali vengono abbandonati e lentamente muoiono di  fame e di sete, incatenati, tra atroci sofferenze. L’Unione Sovietica fu meno  crudele: li ammazzò tutti… Le notizie non trapelano, bisogna cercarle. Le  informazioni vengono nascoste dalla Tepco e rilasciate molto lentamente nel  tempo e spesso sono decisamente parziali ed erronee, complici molti mass media  importanti, nel libro paga dell’industria
nucleare, che nascondono la portata  del disastro. Solo dopo pressioni internazionali e di organismi di ricerca  indipendenti la Tepco ha dovuto ammettere la gravità del disastro. E i dati  ufficiali, nonostante la continua richiesta di trasparenza, spesso non  coincidono con i dati di ricerca di istituti indipendenti. Ma allora, nel 1986,  era Unione Sovietica, il mostro comunista dove non esistevano le libertà, dove  l’informazione era controllata e sottoposta a totale censura. Oggi siamo in  Giappone, una delle più avanzate democrazie e uno dei paesi più sviluppati al  mondo. Ma quando si tratta di nucleare la storia si ripete. Alla fine Chernobyl  e Fukushima hanno dimostrato che non c’è differenza tra dittatura e democrazia  nucleare…

Link al sito di riferimento: http://www.pierpaolomittica.com/

Link all’articolo: http://www.pierpaolomittica.com/home/italiano/fukushima-no-go-zone/

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