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Lo scopo di questa revisione è quello di esaminare le prove di una relazione tra l’esposizione al mercurio (Hg) dalle amalgame dentali e alcune malattie croniche idiopatiche – sindrome da stanchezza cronica (CFS), fibromialgia (FM), depressione, ansia e il suicidio. L’amalgama dentale è un materiale da restauro dentale comunemente usato che contiene circa il 50% mercurio elementare (Hg0) in peso e rilascia vapore Hg0. Gli studi hanno dimostrato che l’esposizione cronica al Hg da varie fonti, tra cui gli amalgami dentali, è associata a numerosi problemi di salute, tra cui la stanchezza, ansia e depressione – e questi sono tra i principali sintomi che sono associati con CFS e FM. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che la rimozione di amalgame è associata ad un miglioramento di questi sintomi. Anche se il tema della sicurezza dell’amalgama è ancora in discussione, la preponderanza di evidenza suggerisce che l’esposizione al mercurio dalle amalgame dentali può causare o contribuire a causare molte malattie croniche. Pertanto, la considerazione della tossicità Hg può essere fondamentale per l’indagine clinica efficace di molte malattie croniche, in particolare quelle che coinvolgono la stanchezza e la depressione.
Link all’articolo originale:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25617876
Risonanza magnetica di controllo in soggetto con Sclerosi Multipla in trattamento con Mineral Test® ( oltre a terapia farmacologica con interferone): “ …….. Quadro di miglioramento complessivo per consistente riduzione in rappresentazione delle placche a livello encefalico, …………. , e di tutte le lesioni midollari. Al controllo attuale non sono più presenti lesioni attive.”
Obiettivo:
Valutazione dei livelli plasmatici di Zn e Cu in individui con depressione.
Soggetti e metodi:
Abbiamo analizzato la concentrazione nel plasma di zinco e rame di 73 individui clinicamente depressi, 38 persone con ansia e 16 controlli, utilizzando la spettrometria di massa accoppiata induttivamente al plasma.
Risultati:
Individui depressi, con e senza ansia secondaria, avevano una diminuzione dello Zn ed un aumento del Cu nel plasma rispetto ai controlli. Dopo terapia con Zn si aveva normalizzazione del livello di Zn (aumentato a livello dei controlli normali) ma aumento del Cu in individui con depressione (con e senza ansia secondaria), mentre nei soggetti con ansia, con e senza depressione secondaria, dopo Zn terapia si aveva aumento dei livelli di Zn e diminuzione di quelli di Cu. Gli individui con depressione, con e senza ansia secondaria, hanno avuto una gravità dei sintomi rispetto ai controlli neurotipici. La gravità dei sintomi in soggetti con ansia (con e senza depressione secondaria) era significativamente diminuita dopo la terapia con Zn, mentre i sintomi sono rimasti gli stessi nei soggetti con depressione primaria.
Discussione:
Questi dati mostrano un’associazione tra livelli plasmatici di Zn e Cu e individui clinicamente depressi e suggeriscono che alti livelli di rame sono associati con una più alta gravità dei sintomi.
Link all’articolo originale:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3738484/
Obiettivo:
Valutazione dei livelli di zinco (Zn) e rame (Cu) nel plasma in individui con ansia e verifica dell’ipotesi che esiste una relazione tra la concentrazione di rame e zinco e miglioramento dei sintomi.
Soggetti e metodi:
E’ stato analizzato il siero di 38 soggetti con ansia e di 16 controlli sani (simili per età, sesso e peso), per la concentrazione di zinco e rame nel plasma, utilizzando la spettrometria di massa accoppiata induttivamente al plasma. I livelli di zinco e rame, prima e dopo la terapia, sono stati confrontati e valutati con i sintomi di ansia percepiti.
Risultati:
In questo studio preliminare, gli individui con ansia avevano livelli plasmatici di Cu ( P = 0,0348) e del rapporto Cu/Zn ( P = 0,0493) significativamente più elevati e livelli inferiori di Zn ( P = 0,0294), rispetto ai controlli. Dopo la terapia con zinco, i livelli di Zn erano nella norma (aumentati ai valori normali) e diminuiva nettamente il rapporto Cu/Zn ( P = 0,0004, P = 0.0033, rispettivamente), ma il Cu non diminuiva significativamente (0,3577). Questi stessi pazienti, dopo terapia con zinco e antiossidanti, sono migliorati in modo significativo rispetto ai sintomi complessivi percepiti ( P = 0,013).
Discussione:
Questi risultati suggeriscono un’associazione tra i livelli plasmatici di Zn e individui con ansia, dimostrano che la terapia con zinco è efficace per aumentare i livelli plasmatici di zinco e mostrano che la supplementazione di zinco può giocare un ruolo nel migliorare i sintomi.
Link all’articolo originale:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3738454/