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Questi video (prima e dopo il trattamento) mostrano l’efficacia, in diversi pazienti, del Protocollo Rossi (GR System = Global Rebalancing System ovvero “Metodo di riequilibrio globale”). I Pazienti sono affetti da sclerosi multipla (tranne all’ultimo video – deficit deambulatorio dell’anziano) ed hanno già effettuato il Mineral Test e completato almeno il primo ciclo di cura di tre mesi con integrazione minerale personalizzata. ATTENZIONE: tutti i filmati sono stati effettuati al PRIMO TRATTAMENTO!
http://www.youtube.com/user/TheGRSystem/videos
DANZA LENTA
Hai mai guardato i bambini in un girotondo? O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra? O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla ? O osservato il sole allo svanire della notte? Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce. Il tempo è breve. La musica non durerà. Percorri ogni giorno in volo ? Quando dici “Come stai?” ascolti la risposta? Quando la giornata è finita ti stendi sul tuo letto con centinaia di questioni successive che ti passano per la testa ? Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce Il tempo è breve. La musica non durerà.\1 |
Hai mai detto a tuo figlio, “lo faremo domani?” senza notare nella fretta, il suo dispiacere ? Mai perso il contatto, con una buona amicizia che poi finita perché tu non avevi mai avuto tempo di chiamare e dire “Ciao” ? Faresti meglio a rallentare. Non danzare così veloce Il tempo è breve. La musica non durerà. Quando corri cosi veloce per giungere da qualche parte ti perdi la metà del piacere di andarci. Quando ti preoccupi e corri tutto il giorno, come un regalo mai aperto . . . gettato via. La vita non è una corsa. Prendila piano. Ascolta la musica. |
In Italia il valore sull’aspettativa di una vita sana crolla drammaticamente:
dal 2004 al 2008 c’è stata una perdita di 10 anni nelle femmine
Nel primo grafico a sinistra si evidenzia la crescita dell’aspettativa di vita nei paesi europei (in verde chiaro i dati italiani). Nel grafico di destra invece, è rappresentato l’andamento dell’aspettativa di una vita sana nello stesso periodo (in giallo i dati italiani). Evidente il drammatico peggioramento rispetto all’andamento medio europeo.
In pratica dal 2004 al 2008 si è avuto un crollo della aspettativa di una vita sana
Dati pubblicati su:
International Journal of Pediatric endocrinology 2012, 38:19
Lettera all’editore a cura di: Valerio Gennaro, Giovanni Ghirga, Laura Corradi
Conclusioni
É legittimo chiedersi perché non ci sia stata nessuna reazione ufficiale dopo il primo anno di marcato declino in Italia del valore in anni di aspettativa di una vita sana, in contro-tendenza con i valori europei: dal 2004 al 2008 c’è una chiara evidenza di una perdita di 10 anni di aspettativa di una vita sana per i neonati femmine.
Il problema non è stato preso in considerazione neanche quando la situazione appariva chiaramente peggiorata negli anni successivi perdendo, nel 2006, più di 4 – 6 anni per i maschi e le femmine neonate; altri due anni di aspettativa di vita in buona salute sono stati persi tra il 2006 e il 2007 per entrambi i sessi.
Nel 2008 si è perso un altro anno di aspettativa di una vita sana.
I dati non sono stati più resi disponibili, da allora, in Italia.
In Italia il valore sull’aspettativa di una vita sana crolla drammaticamente:
dal 2004 al 2008 c’è stata una perdita di 10 anni nelle femmine
Titolo originale
In Italy, healthy life expectancy drop dramatically: from 2004 to 2008 there was a 10 years drop among newborn girls
International Journal of Pediatric endocrinology 2012, 38:19
Lettera all’editore a cura di: Valerio Gennaro, Giovanni Ghirga, Laura Corradi
Abstract
Introduzione
In questo breve saggio vorremmo affrontare una grave divergenza osservata in Italia tra il valore sull’aspettativa di vita (Life Expectancy: “LE”) e quello su una aspettativa di vita sana (Healthy Life Expectancy: “Healthy LE”) e considerare la tendenza marcata di peggioramento del valore sull’aspettativa di una vita sana (Life Expectancy: “LE”) rispetto agli altri paesi europei.
Entrambe le questioni emergono dai dati di un recente rapporto dell’Eurostat.
Metodi
Le analisi utilizzate dagli autori del rapporto Eurostat si basano sul metodo di Sullivan che combina due tipi di variabili: i dati sulla mortalità e la morbilità (ndr: termine statistico indicante la frequenza percentuale di una malattia in una determinata popolazione).
Risultati
Mentre diversi paesi europei hanno iniziato a considerare i dati comparabili sull’aspettativa di vita fin dal 1960, in Italia, i dati analoghi sono stati disponibili per la prima volta solo nel 1985 in una relazione dell’ EUROSTAT.
In Italia, nel periodo tra il 1985 e il 2008, c’è stato un buon incremento progressivo del valore sull’aspettativa di vita, seguendo i migliori valori europei.
Tuttavia, mentre fino al 2004 l’Italia è stata tra i paesi europei migliori sia in termini di valore sull’aspettativa di vita che su quello di una vita sana, quattro anni dopo, nel 2008, c’è stata una perdita scioccante di 10 anni del valore sull’aspettativa di una vita sana in bambine neonate.
Nel frattempo le femmine hanno perso il loro vantaggio di due anni rispetto ai maschi (quest’ultimi hanno perso solo 6 anni del valore sull’aspettativa di una vita sana nello stesso periodo di tempo).
Rispetto all’anno 2004, considerando il valore sull’aspettativa di una vita sana all’età di 65 anni, nel 2008 le donne italiane potevano aspettarsi di vivere in modo sano soli circa 7 anni (come per gli uomini) contro i quasi 15 anni dei migliori valori europei (14 anni per gli uomini).
Testo originale integrale:
Gennaro et al. International Journal of Pediatric Endocrinology 2012, 38:19
Diverse ricerche hanno già messo in luce le correlazioni tra il mercurio e varie malattie dello sviluppo e malattie neurodegenerative tra cui l’autismo e il morbo di Alzheimer.
Questi due studi mettono in evidenza la relazione tra il mercurio (emissioni nell’ambiente associate alle centrali termoelettriche e i cementifici) e l’autismo.
È stato rilevato che i livelli più elevati di mercurio nell’ambiente, sono in relazione a sorgenti puntiformi di emissione come le centrali termoelettriche e i cementifici. Sono stati utilizzati i dati del Texas Educational Agency e dell’ Environmental Protection Agency (Ente per la Prevenzione Ambientale americano) per determinare se la vicinanza a fonti di inquinamento da mercurio rilevate nel 1998 sono da correlare ai casi di autismo rilevati nel 2002. È stato trovato che per ogni 1000 libbre (circa 453,6 Kg) di emissioni industriali, c’è stato un corrispondente aumento di casi di autismo del 2,6% ed un aumento del 3,7% associato alle emissioni delle centrali elettriche. Per ogni 10 miglia di distanza da fonti industriali di mercurio, il rischio per l’autismo si riduce del 2%. Sempre ogni 10 miglia di distanza da centrali termoelettriche, il rischio per l’autismo si riduce del 1,4%.
Queste ricerche sono da considerarsi una sorta di campanello di allarme, sono quindi necessari ulteriori studi di approfondimento.
Di seguito le traduzioni dei due documenti.
Distanza dai punti delle fonti di emissione di mercurio ambientale come un fattore predittivo della prevalenza dell’autismo.
Abstract
L’obiettivo di questo studio era di determinare se la vicinanza a fonti di inquinamento di mercurio rilevate nel 1998, possono essere correlate alla prevalenza dell’autismo nel 2002. Sono stati utilizzati i dati sull’autismo del Texas Educational Agency e i dati sul rilascio ambientale del mercurio dalla Environmental Protection Agency. Abbiamo trovato che per ogni 1000 libbre di emissioni industriali, c’è stato un corrispondente aumento del 2,6% nei tassi di autismo (p <.05) e un aumento del 3,7% associato alle emissioni di centrali elettriche (P <.05). Le distanze da queste fonti, erano predittori indipendenti dopo l’aggiustamento delle covariate. Per ogni 10 miglia da fonti industriali e da centrali elettriche, vi era associato un ridotto rischio di incidenza di autismo del 2,0% e 1,4%, rispettivamente (p <0,05). Dato che le limitazioni di progettazione dello studio precludono l’interpretazione del rischio individuale, ulteriori indagini sui rischi ambientali per questioni relative allo sviluppo dei bambini sono necessarie.
Link al documento originale: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18353703
Il valore degli studi ecologici: concentrazione di mercurio nell’aria dell’ambiente e il rischio di autismo.
Abstract
Gli studi ecologici del rapporto spaziale tra la malattia e le fonti di contaminazione ambientale possono contribuire ad accertare il grado di rischio per le popolazioni di contaminazione, e di modificare la legislazione per diminuire il rischio. I rischi per la popolazione connessi con il persistente basso livello di esposizione al mercurio hanno recentemente iniziato a destare preoccupazione e le recenti ricerche che implicano il mercurio ambientale come un fattore potenziale nell’eziologia di varie malattie dello sviluppo e neurodegenerative tra cui l’autismo e il morbo di Alzheimer. In questo resoconto dei risultati preliminari ottenuti, abbiamo dimostrato nella Contea di Bexar Texas e nella Contea di Santa Clara California, l’ipotesi che la distribuzione spaziale dei casi di autismo ha una positiva co-variazione con la distribuzione spaziale della distribuzione del mercurio nell’aria dell’ambiente. Il rischio relativo di autismo è maggiore nelle aree geografiche con più elevati livelli di mercurio ambientale. Troviamo che i livelli più elevati di mercurio ambiente geograficamente associati a sorgenti puntiformi delle emissioni di mercurio, come il carbone delle centrali termoelettriche e i cementifici con forni a carbone. Anche se questo non indica una causa, questi risultati non devono essere respinti, ma piuttosto devono essere visti come un passo preliminare per la generazione di ipotesi per ulteriori indagini.
Link al documento originale: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21905454